I resti recuperati dalla Marina brasiliana nell’Atlantico non sarebbero dell’Airbus dell’Air France, precipitato nell’oceano lunedì scorso mentre volava fra Rio e Parigi: lo ha reso noto un responsabile dell’Aviazione brasiliana.
«Al momento non abbiamo recuperato nessun materiale dell’aereo», ha dichiarato il generale Ramon Borges Cardoso, direttore del dipartimento di Controllo dello spazio aereo dell’Aeronautica brasiliana; Cardoso ha precisato che i rottami recuperati sinora - compreso un pezzo di sostegno che si supponeva fosse parte della stiva dell’Airbus - appartengono probabilmente a una nave.
Cardoso ha poi precisato che anche la macchia d’olio, estesa per circa 20 chilometri in mare non può appartenere all’aereo, «che ha una capacità massima di 50 litri per ciascun motore», una quantità minima rispetto all’estensione della chiazza.
La rivelazione è una «cattiva notizia», ha detto il segretario di Stato francese ai Trasporti, Dominique Bussereau, parlando a Radio Rtl: «Le autorità francesi ripetono da giorni che bisogna avere una estrema prudenza».
Ora, ha osservato Bussereau, «occorre proseguire le ricerche. Il nostro obiettivo principale è quello di recuperare le scatole nere. Il tempo gioca contro di noi: bisogna fare di tutto per ritrovarle, e dunque certamente allargare la zona delle ricerche».
Mercoledì, sia il governo brasiliano sia lo Stato Maggiore delle forze armate francesi avevano comunicato che non c’erano dubbi sul fatto che i resti trovati nell’Oceano fossero dell’Airbus dell’Air France. (Secolo XIX.it)
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