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giovedì 18 giugno 2009

Il problema della Occupazione

Roma, 18 giugno 2009 - Quest’anno l’occupazione totale registrerà una perdita del 2,7% e il tasso di disoccupazione salirà all’8,6%: queste le previsioni del centro studi della Confindustria secondo il quale «il deterioramento del mercato del lavoro si accentuerà nel secondo trimestre del 2009 (-1,1% strutturale), ma rallenterà progressivamente nei mesi successivi».

"L’occupazione - secondo il rapporto di Viale dell’Astronomia - ricomincerà a crescere dal secondo trimestre 2010 anche se registrerà una flessione annua dello 0,6% per effetto trascinamento».

I numeri per il 2010 supportano tali previsioni: una contrazione dell’occupazione totale (in termini di unità di lavoro standard, Ula) dello 0,6% mentre, sempre il prossimo anno il tasso di disoccupazione salirà al 9,3% dall’8,6% previsto per l’anno in corso.


"Complessivamente, le unità di lavoro

perse a causa della recessione dal primo trimestre del 2008 e il primo trimestre del 2010 sono stimate prossime al milione, una perdita inferiore a quella del 1992-1993 (1,2 milioni), nonostante la più intensa caduta di attività nell’attuale crisi. Il rischio dello scenario - chiarisce l’Ufficio studio della Confindustria - è di una caduta più accentuata».

IL DEFICIT PUBBLICO

Il deficit pubblico nel 2009 si attesterà al 4,9% del Pil e sarà in lieve diminuzione il prossimo anno al 4,7%. Queste le previsioni dell’ufficio studi della Confindustria secondo il quale il debito pubblcio nel 2009 salirà al 114,7% del Pil e al 117,5% nel 2010, dal 105,7% del 2008. «L’aumento del debito pubblico è attribuibile al peggioramento del deficit e, in misura contenuta, agli interventi di sostegno al sistema bancario».

Riguardo al deficit pubblico, «il peggioramento rispetto allo scenario di aprile è da imputare interamente alla revisione al ribasso delle stime di crescita e dunque all’azione degli stabilizzatori automatici. Il livello del deficit per il 2009 - secondo Viale dell’Astronomia - è attribuibile principalmente alla dinamica delle entrate, che, per la prima volta dal dopoguerra sono stimate in diminuzione: -1,4% rispetto al 2008.


E il gettito delle entrate tributarie

dei primi quattro mesi conferma questa dinamica: -3,8% rispetto ai primi quattro mesi del 2008; e le imposte indirette, strettamente legate alle fasi cicliche, hanno registrato un vero crollo (-5,7%), ma anche le dirette sono scese (-2%). La contrazione del Pil nominale sarà però ancora più forte e fa sì che nel 2009 le entrate in rapporto al Pil salgono al 47,2% (dal 46,6% del 2008). Nel 2010 caleranno al 47% in presenza di ripresa del Pil nominale (+2,2%).

La spesa pubblica salirà del 52,2% del Pil nel 2009 e si attesterà al 51,7% nel 2010 mostrando un debole rallentamento. Il saldo primario nel 2009 - conclude l’ufficio studi della Confindustria - verrà quasi azzerato in percentuale del Pil (0,1%) e comincerà a risalire nel 2010 (0,4% del Pil).

fonte: agi

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