Roma, 19 giugno 2009 - Scendono per la prima volta dopo 14 anni gli occupati in Italia nel primo trimestre del 2009. In particolare, segnala l’Istat, tra gennaio e marzo sono stati persi 204.000 posti di lavoro, pari allo 0,9% su base annua. Il calo sintetizza la discesa di 426.000 unità della componente italiana e la crescita di 222.000 unità di quella straniera, per un totale di 22 milioni 966 mila occupati.
Il risultato, spiega ancora l’istituto di statistica, trova ragione nella caduta dell’occupazione autonoma delle piccole imprese, dell’occupazione a termine e nella riduzione del numero dei collaboratori. In termini destagionalizzati e in confronto al quarto trimestre 2008, l’occupazione nell’insieme del territorio nazionale registra una flessione pari allo 0,3%. Il tasso di occupazione della popolazione tra 15 e 64 anni scende di nove decimi di punto rispetto al primo trimestre 2008, portandosi al 57,4%.
Il numero delle persone in cerca di occupazione registra il quinto aumento tendenziale consecutivo, portandosi a 1.982.000 unità (+221.000 unità, pari al +12,5% rispetto al primo trimestre 2008). Il tasso di disoccupazione passa dal 7,1% del primo trimestre 2008 all’attuale 7,9%. Rispetto al quarto trimestre 2008, al netto dei fattori stagionali, il tasso di disoccupazione aumenta di tre decimi di punto, dal 7% al 7,3%.
SACCONI: TEMEVAMO PEGGIO
"Il dato di disoccupazione al 9% segnalato dall’Istat è un dato inferiore rispetto a quel che potevamo temere. Credo che questo significhi che funziona il mantenimento diffuso del rapporto di lavoro attraverso i contratti di solidarietà e la Cassa integrazione", ha dichiarato Maurizio Sacconi.
I dati Istat, continua Sacconi, indicano “un aumento della occupazione immigrata”, il che indica “una propensione degli italiani a rifiutare i ‘cattivi lavori’ e questo riguarda in particolare i giovani”. Per questo il ministro rivolge un ennesimo appello ai giovani perche’ “non aspettino” la fine della crisi e, non potendo ottenere i “lavori a cui legittimamente aspirano”, accettino di svolgere le mansioni che spesso sono appannaggio degli immigrati.
Alla luce dei dati Istat, quello di Sacconi e’ “un appello alla responsabilita’” nella convinzione che “il mercato del lavoro apprezzera’. Lo Stato, le Regioni- osserva- non possono inventare lavori che non ci sono, posso pero’ invitare le Regioni e le imprese ad usare i contratti di apprendistato”.
Sacconi osserva poi che la parte “piu’ vulnerabile, quella dei cinquantenni vede un aumento del numero di persone al lavoro, tra questi il tasso di occupazione migliora. La crisi colpisce di piu’ i giovani- rileva ancora il ministro- con un contratto a tempo determinato nel Mezzogiorno”.
DAMIANO: DAL GOVERNO SILENZIO IMBARAZZANTE
Di tutt'altro avviso Cesare Damiano: "Un nuovo allarme viene dall’Istat: per la prima volta, dopo 14 anni, l’occupazione è in calo in Italia. Tutto questo si aggiunge alle cattive notizie che riguardano debito, deficit, esportazioni e cassa integrazione. Tutte le associazioni del lavoro e dell’impresa, oltre che gli osservatori più attendibili, sono concordi nel ritenere che l’autunno ci riserverà purtroppo brutte sorprese, dice il responsabile Lavoro del Pd. E aggiunge: "Il tempo per agire prima dell’estate è breve e il governo continua a barcamenarsi tra false illusioni e silenzi imbarazzanti" (fonte quotidiano.net)
Nessun commento:
Posta un commento