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sabato 20 giugno 2009

La disciplina della concorrenza

La ricerca di un punto di equilibrio tra il modello teorico ed utopico della concorrenza perfetta e la realtà operativa del monopolio e dell’oligopolio, è la linea che ispira la disciplina della concorrenza nei sistemi giuridici.

A) La legislazione antimonopolistica

La legislazione italiana si propone di preservare il regime concorrenziale italiano del mercato nazionale e di reprimere i comportamenti anticoncorrenziali (intese, abuso di posizione dominante, concentrazioni) che incidono esclusivamente sul mercato italiano.

Tre sono i fenomeni rilevanti per la disciplina antimonopolistica:

1. Intese restrittive della concorrenza

2. Abuso di posizione dominante

3. Concentrazioni

1. Intese = comportamenti concordati fra imprese, anche attraverso organismi comuni (es. consorzi) volti a limitare la propria libertà di azione sul mercato. Sono vietate solo le intese “che abbiano ad oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare in maniera consistente il gioco della concorrenza.” Sono lecite le intese minori, quelle vietate sono nulle.

2. Abuso di posizione dominante = vietato è solo lo sfruttamento aburivo di tale posizione con comportamenti capaci di pregiudicare la concorrenza effettiva. Ad un’impresa in posizione dominante è vietato di:

a) imporre prezzi o altro condiziono contrattuali ingiustificatamente gravose

b) impedire o limitare la produzione, gli sbocchi o gli accessi al mercati

c) applicare condizioni oggettivamente diverse per prestazioni equivalenti

3. Concentrazioni = si è concentrato quando:

a) due o più imprese si fondono dando luogo a un’unica impresa (concentrazione giuridica)

b) due o più imprese, pur restando giuridicamente distinte, diventano un’unica entità economica: sono cioè sottoposte a un controllo unitario che permette di esercitare un’influenza determinante sull’attività delle imprese controllate (concentrazione economica)

c) due o più imprese indipendenti costituiscono un’impresa societaria comune.
Sono un utile strumento di ristrutturazione aziendale ma diventano illecite quando diano luogo a gran alterazioni del regime concorrenziale del mercato.

B) Le limitazioni della concorrenza

Monopoli legali = l’interesse generale può legittimare la radicale soppressione della libertà di concorrenza attraverso la costituzione per legge di monopoli pubblici. L’ART. 2597 pone un duplice obbligo a carico di chi opera in regime di monopolio:

a) L’obbligo di contrattare con chiunque richieda le prestazioni e di soddisfare le richieste che siano compatibili con i mezzi ordinari dell’impresa.

b) L’obbligo di rispettare la parità di trattamento fra i ≠ richiedenti.

Limitazioni convenzionali = è consentita la stipulazione di accordi restrittivi della concorrenza. Il patto restrittivo deve essere approvato per iscritto ed è valido solo se circoscritto a un determinato ambito territoriale o a un tipo di attività può durare max. 5 anni. Sono esempi di patti limitativi i cartelli e i consorzi anticoncorrenziali.

C) La concorrenza sleale

1. Atti di confusione

ART. 2598: È atto di concorrenza sleale ogni atto idoneo a creare confusione con i prodotti o con l’attività di un concorrente. È lecito attrarre l’altrui clientela, ma non è lecito farlo avvalendosi di mezzi ingannevoli come:

a) l’uso di nomi o segni idonei a produrre confusione con nomi o segni usati da altri imprenditori

b) l’imitazione servile dei prodotti di un concorrente

2. Atti di denigrazione & appropriazione di pregi altrui

Hanno lo scopo di falsare gli elementi di valutazione del pubblico, attraverso comunicazioni a terzi e avvalendosi della pubblicità:

a) Pubblicità iperbolica = è atto di denigrazione con cui si tende ad accreditare l’idea che il proprio prodotto abbia specifiche qualità che altri prodotti non hanno.

b) Pubblicità comparativa = è ogni pubblicità che identifichi un concorrente o beni e servizi offerti da un concorrente. È lecita solo quando si fonda su dati veri e oggettivi.

3. Ogni altro mezzo non conforme ai principi della correttezza professionale & idoneo a danneggiare l’altrui azienda

Rientrano tra tali atti:

a) la pubblicità menzognera

b) la concorrenza parassitaria

c) il dumping (vendita sotto costo)

d) lo storno di dipendenti

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