La ricerca di un punto di equilibrio tra il modello teorico ed utopico della concorrenza perfetta e la realtà operativa del monopolio e dell’oligopolio, è la linea che ispira la disciplina della concorrenza nei sistemi giuridici.
A) La legislazione antimonopolistica
La legislazione italiana si propone di preservare il regime concorrenziale italiano del mercato nazionale e di reprimere i comportamenti anticoncorrenziali (intese, abuso di posizione dominante, concentrazioni) che incidono esclusivamente sul mercato italiano.
Tre sono i fenomeni rilevanti per la disciplina antimonopolistica:
1. Intese restrittive della concorrenza
2. Abuso di posizione dominante
3. Concentrazioni
1. Intese = comportamenti concordati fra imprese, anche attraverso organismi comuni (es. consorzi) volti a limitare la propria libertà di azione sul mercato. Sono vietate solo le intese “che abbiano ad oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare in maniera consistente il gioco della concorrenza.” Sono lecite le intese minori, quelle vietate sono nulle.
2. Abuso di posizione dominante = vietato è solo lo sfruttamento aburivo di tale posizione con comportamenti capaci di pregiudicare la concorrenza effettiva. Ad un’impresa in posizione dominante è vietato di:
a) imporre prezzi o altro condiziono contrattuali ingiustificatamente gravose
b) impedire o limitare la produzione, gli sbocchi o gli accessi al mercati
c) applicare condizioni oggettivamente diverse per prestazioni equivalenti
3. Concentrazioni = si è concentrato quando:
a) due o più imprese si fondono dando luogo a un’unica impresa (concentrazione giuridica)
b) due o più imprese, pur restando giuridicamente distinte, diventano un’unica entità economica: sono cioè sottoposte a un controllo unitario che permette di esercitare un’influenza determinante sull’attività delle imprese controllate (concentrazione economica)
c) due o più imprese indipendenti costituiscono un’impresa societaria comune.
Sono un utile strumento di ristrutturazione aziendale ma diventano illecite quando diano luogo a gran alterazioni del regime concorrenziale del mercato.
B) Le limitazioni della concorrenza
Monopoli legali = l’interesse generale può legittimare la radicale soppressione della libertà di concorrenza attraverso la costituzione per legge di monopoli pubblici. L’ART. 2597 pone un duplice obbligo a carico di chi opera in regime di monopolio:
a) L’obbligo di contrattare con chiunque richieda le prestazioni e di soddisfare le richieste che siano compatibili con i mezzi ordinari dell’impresa.
b) L’obbligo di rispettare la parità di trattamento fra i ≠ richiedenti.
Limitazioni convenzionali = è consentita la stipulazione di accordi restrittivi della concorrenza. Il patto restrittivo deve essere approvato per iscritto ed è valido solo se circoscritto a un determinato ambito territoriale o a un tipo di attività può durare max. 5 anni. Sono esempi di patti limitativi i cartelli e i consorzi anticoncorrenziali.
C) La concorrenza sleale
1. Atti di confusione
ART. 2598: È atto di concorrenza sleale ogni atto idoneo a creare confusione con i prodotti o con l’attività di un concorrente. È lecito attrarre l’altrui clientela, ma non è lecito farlo avvalendosi di mezzi ingannevoli come:
a) l’uso di nomi o segni idonei a produrre confusione con nomi o segni usati da altri imprenditori
b) l’imitazione servile dei prodotti di un concorrente
2. Atti di denigrazione & appropriazione di pregi altrui
Hanno lo scopo di falsare gli elementi di valutazione del pubblico, attraverso comunicazioni a terzi e avvalendosi della pubblicità:
a) Pubblicità iperbolica = è atto di denigrazione con cui si tende ad accreditare l’idea che il proprio prodotto abbia specifiche qualità che altri prodotti non hanno.
b) Pubblicità comparativa = è ogni pubblicità che identifichi un concorrente o beni e servizi offerti da un concorrente. È lecita solo quando si fonda su dati veri e oggettivi.
3. Ogni altro mezzo non conforme ai principi della correttezza professionale & idoneo a danneggiare l’altrui azienda
Rientrano tra tali atti:
a) la pubblicità menzognera
b) la concorrenza parassitaria
c) il dumping (vendita sotto costo)
d) lo storno di dipendenti
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