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mercoledì 20 maggio 2009

La Federconsumatori di Mantova per la causa civile contro Trenitalia

10-05-2009: La causa civile dei pendolari contro Trenitalia per i ritardi (compresi quelli sulla linea Milano-Mantova) sta per partire.
All’assemblea pubblica di domani, a Cremona, nel corso della quale tre utenti daranno mandato ai legali per la causa, ci saranno anche i mantovani. Esausti come i colleghi cremonesi della scarsa puntualità sulla linea, capeggiati dal presidente di Federconsumatori Mantova, Giuseppe Faugiana. A sostenere i ricorrenti è proprio l’associazione di consumatori della Cgil: la causa pilota (se andasse a buon fine aprirebbe la strada ad altri ricorsi) contiene la richiesta di un risarcimento di mille euro a persona per i disagi subiti nel 2008. E chiede all’azienda di adempiere a tutti gli obblighi previsti dal contratto di servizio.
Ci saranno anche il vicepresidente nazionale di Federconsumatori, Sergio Veroli, e il consulente legale nazionale dell’associazione, Massimo Cerniglia.
Tutto ciò, spiega l’avvocato Cerniglia, è causa di un «danno esistenziale per chi ogni giorno usa i treni per raggiungere il luogo di lavoro o di studio, e sacrifica anche due ore della propria giornata all’attesa del treno».
Ci sarà spazio, tra domani sera e lunedì 18, anche per l’ultimo contradditorio con Trenitalia. Poi partiranno le richieste di indennizzo. «Ci limitiamo ai danni del solo 2008 - spiega Francesco Zilioli, Federconsumatori Cremona - perché è dallo scorso anno che i pendolari non ottengono più nemmeno il bonus concesso in Lombardia per troppi ritardi». Sul sito di Trenitalia, in effetti, si legge che la società non eroga più il bonus ai pendolari «non riconoscendo il regime di proroga del contratto di servizio stipulato con la Regione»; questo pur invitando i pendolari a «conservare gli abbonamenti scaduti». La citazione in giudizio chiede di procedere secondo l’articolo 700 del codice di procedura civile: cioè con provvedimento d’urgenza legato a pregiudizio imminente e irreparabile. Se l’urgenza venisse riconosciuta dal giudice, a differenza di altri ricorsi presentati in passato la causa potrebbe finire davanti al giudice ordinario e non al giudice di pace.
Inoltre, secondo il patto di quota lite consentito dal decreto Bersani, l’onorario degli avvocati sarà determinato solo in percentuale rispetto al risarcimento ottenuto.
Potrebbe avere tutta l’aria di una class action, se questo forma di procedimento all’americana fosse già possibile in Italia. É invece ancora in fase di definizione, spiega l’associazione, e una norma in discussione al Senato vorrebbe escluderne l’effetto retroattivo (non sarebbe cioè possibile ricorrervi per fatti anteriori alla sua istituzione). «Oltre che a un danno alla salute - dice Zilioli - il ritardo del treno è causa di un danno di relazione. Ci sono vite logorate da questo tipo di disservizio». (Fonte:RadioBase)

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