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giovedì 5 aprile 2012

“Farete la fine di Falcone". Torna la paura del terrorismo

Torna la paura del terrorismo stampo anni Settanta. Secondo quanto può riferire in anteprima Affaritaliani.it, una busta anonima contenente polvere da sparo è stata inviata questa mattina alla direzione della sede Rai di Genova di corso Europa. Il plico, proveniente da Roma, conteneva due fogli dattiloscritti redatti in maniera fittissima. La busta reca come mittente la SABER Srl, una società con sede in via Aurelia a Roma ed è stata spedita con un francobollo da 70 centesimi. Anche i fogli sono su carta intestata della società.

E' stata utilizzata una vecchia macchina da scrivere Olivetti, il modello utilizzato dai rivoluzionari degli anni '70, e i bigliettini hanno uno stile molto simile a quelli delle Brigate Rosse degli anni Settanta e Ottanta. Anche il contenuto ha un linguaggio molto forte e di stampo brigatista.

La lettera è stata aperta direttamente dalla segreteria della Rai di Genova che ha in seguito allertato i carabinieri. Sul posto sono intervenuti i militari del nucleo radiomobile ed i colleghi del nucleo artificieri che hanno aperto la busta. Nelle due pagine all'interno si ripercorrono gli attentati ai giudici Falcone e Borsellino e il rapimento di Aldo Moro. Si annunciano nuovi atti dimostrativi: "Farete la fine di Falcone e di sua moglie Francesca Morvillo". Tra le righe molti gli attacchi ai partiti e alle banche: "Affamate la gente. Bisogna eliminarvi".

Il dattiloscritto ha una firma semi-incomprensibile, simile a "I nove italiani". Insieme alla lettera c'era anche una busta di plastica con polvere scura. La Digos ha esaminato la sostanza e ha riscontrato che si tratta di una polvere esplosiva, della quale i mittenti sostengono di possedere "625 chilogrammi". E' stata informata dell'accaduto anche Lorenza Lei, il direttore generale della Rai. Accertamenti sono in corso da parte dei carabinieri per riuscire a risalire agli autori della missiva inviata da Genova.

Affaritaliani.it è in grado di dare in anteprima il testo del volantino di minacce: "Non siamo sposati, non abbiamo figli, non abbiamo mutui da pagare, non abbiamo nulla da perdere. Siamo pronti a liberare l'Italia da questa feccia dei partiti e dalle banche". Nel testo si attacca tutta la grande imprenditoria, con una curiosa eccezione a favore di Tod's e Della Valle: "Lui è uno dei pochi che fa gli interessi dei lavoratori".

"Se pensiamo che con circa 400 kg si possono distruggere 50 metri di autostrada compreso ciò che vi transita, fatevi i vostri calcoli sapendo che noi abbiamo 675 kg. Non siamo come coloro che negli anni Settanta seguivano le folli sentenze in nome del nulla e lasciavano volantini in cabine telefoniche. Noi ciò che andremo a fare lo anticipiamo sicuri di non pregiudicare il nostro programma. Non abbiamo nulla contro la magistratura e contro gli imprenditori, quelli grandi e che bene o male danno da mangiare al popolo: Della Valle, Benetton, Ferrero, Agnelli. Noi andremo a scremare quella classe che con il loro stipendio, bonus, ingaggio, pensione e soprattutto pseudocapacità di fare qualcosa per questo Paese per primo pensano al vile denaro, alla loro posizione e a quella delle loro generazioni future. E poi, infine e forse, anche al bene dell'Italia".

L'attacco alla classe dirigente è fortissimo: "Questi sono il cancro, il disonore, la presa per il culo per circa 60 milioni di italiani, paurosi e pecoroni, incapaci di reazione alcuna. Terrorizzati dalla possibilità di perdere il loro niente col quale vanno avanti. Noi siamo nove che stanno fuori dal branco, che cantano fuori dal coro con una fortuna sola: la pensiamo tutti allo stesso modo fino alla fine del nostro programma. Niente cellulare, niente bancomat, niente carte di credito, nessun figlio a casa che patirà la fame e la vergogna a causa nostra, niente mutuo non pagato che ci fa perdere la tanto agognata casetta, nessun Capo, nessun servo. Siamno pronti al sacrificio. E non è presunzione ma contro di noi lo Stato arriverà sempre secondo come sempre è arrivato secondo".

Il gruppo descrive un altro elemento della propria formazione: "Noi non abbiamo nemici, questa è la nostra forza. Attenti a tutto quello che è successo negli anni, silenziosamente presenti. Abbiamo imparato ciò che si doveva dalla Renault 5 di via Caetani. Sempre solo pronti a imparare e mai a giudicare. La forumula di colpirne quindici per educarne 1500 non l'abbiamo inventata noi, ma è stata scritta duemila anni fa da italiani e molto, molto messa in pratica. Meditate, gente cara. Non è segno di arroganza e nemmeno una sfida alle forze dell'ordine. Quattro di noi hanno indossato varie divise e hanno visto il film anche dalla cabina di proiezione, ma noi siamo sicuri che non riuscirete a proteggere coloro che abbiamo nel nostro mirino. Per un semplice motivo: non sapete né dove, né quando colpiremo".

Le minacce si fanno più circostanziate: "Non sprecheremo certo 675 chili di esplosivo piazzandolo in piazza Montecitorio. Ci verrebbe anche facile ma non siamo stragisti come lo Stato italiano dagli anni '70 a oggi. Tutte operazioni chirurgiche le nostre, "one by one". E poi infine visto che non vogliamo essere catalogati come "parolai" e "farneticatori", non faremo ritrovare il volantino "del caso" in una cabina telefonica. Noi faremo semplicemente un bel botto umilmente da un chilogrammo e poi starà a voi moltiplicare per 675 volte".

Il discorso passa poi in prima persona: "C'è voluto molto, temo troppo, tempo a mettere assieme dieci persone. Ci manca molto uno di noi, passato a miglior vita. E' stato colui che ha dato un apporto importante per ciò che riguarda l'approvigionamento del materiale in nostro possesso. Era il nostro artificiere capo. Siamo rimasti in nove: un chimico, un tecnico elettronico, un informatico, un perito meccanico, tre militari, un campione di tiro e un esperto di armi. Non abbiamo timore di non esserci presentati prima. Quello che conta è il filo che ci sostiene e ci porta avanti. Siamo tutti anonimi cittadini seri, non iscritti a partiti, assolutamente anarchici al massimo livello in totale disaccordo con ciò che sono stati i vari gruppi armati che hanno calpestato la nostra penisola: Br, Nar eccetera eccetera. Schifati certamente dalle varie logge massoniche e contro perfino lo sventato e mai iniziato golpe borghese, da piazza Fontana al povero Marco Biagi. Noi non saremmo mai andati sui regionali a sparare a chi sta facendo il proprio dovere per 1550 euro o a sterminare ignari e innocenti viaggiatori sia sull'Italicus sia alla stazione di Bologna".

Ecco invece qual è l'obiettivo: "E' molto più attuale, composto da emeriti delinquenti che si sono già mangiati pezzi d'Italia e con il loro stipendio e i soldi che continuamente rubano si potrebbero certamente raddoppiare la pensione attuale a tutti gli italiani indigenti e ne avanzerebbe ancora. Emeriti delinquenti che veramente è provato da noi personalmente si accordano per non toccare assolutamente il loro stipendio e i loro privilegi ma poi pubblicamente fanno l'altra parte di commedia, quella di pensare al popolo, ma non è così. Ricordatevi che tre di noi hanno visto il film dalla cabina della proiezione. Noi non leggiamo i giornali che tra le righe della cronaca cercano di inculcarci strane idee e tutte sbagliate".

Poi attaccano il finanziamento pubblico ai partiti: "E' uno dei primi cancri dell'Italia, ma che tutti i partiti usano per la loro posizione. Ladri con titoli accademici dello Stato italiano. Crediamo che dopo il lavaggio, coloro che si avvicenderanno al posto dei mancanti siano così lungimiranti da pensare di imparare la lezione e ogni tanto meditare sul fatto che se il nostro gruppo rimanesse sempre attivo potremmo rimuoverli senza attendere elezioni di alcun tipo. Siamo sicuri che mentalmente qualcuno, qualche milione ci farà un elogio se non un virtuale monumento poiché se qualcuno non comincia mai non si cambierà mai. E non vorremmo mai che la compagnia si ingrossasse molto. Noi a Cuba siamo stati ma sempre a imparare, e soprattutto ad ascoltare le strazianti storie vere degli anziani e di questo abbiamo fatto tesoro".

Il volantino si chiude con una vera e propria dichiarazione di guerra: "Siamo schifati del momento politico italiano. Siamo convinti che serva un bel botto dimostrativo di quelli che serve molto tempo per poterlo dimenticare e e e e. Scagliamo la prima pietra, non perché siamo senza peccato ma perché i destinatari delle pietre sono colpevoli di essersi mangiati l'Italia. I destinatari di questo scritto non sapranno mai il nome degli altri destinatari ma si spera che di ciò facciano l'uso discrezionale che credono. Noi ci faremo sentire, in guerra tutto è lecito per noi. E' guerra, vinca il migliore". Tratto interamente da “Affari Italiani

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