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Questo blog vuole proporvi una raccolta di notizie il più aggiornata possibile, riguardanti temi giuridici di attualità, difesa consumatori, politica ecc.....

Con questo piccolo spazio, vorrei cercare di raccogliere il maggior numero di informazioni che giornalmente ruotano attorno a noi, filtrando quelle che però possono avere i maggiori risvolti in campo giuridico, e permettere a Voi navigatori di poter commentare, così da creare una piccola community di dialogo.

Buona lettura

Saluti Justice81

Ps: A fianco potete ricercare tutti gli argomenti trattati in questo blog grazie ad una ricerca indicizzata; non dovete fare altro che immettere la parola o le parole chiavi che vi interessano. Grazie a Google ho poi aggiunto anche un piccolo motore di ricerca studiato appositamente per poter navigare nel vasto mondo del web ma con dei criteri di ricerca personalizzati. Buona navigazione

mercoledì 22 dicembre 2010

Cassazione: configura un rapporto di lavoro subordinato l’attività domestica svolta da una straniera

Lo scambio di prestazioni di lavoro domestico, rese da una straniera estranea alla famiglia, contro vitto, alloggio e retribuzione pecuniaria sia pur modesta, dà luogo a rapporto di lavoro subordinato, ove non risultino tutti gli elementi del rapporto cosiddetto alla pari, richiesti dalla legge 18 maggio 1973, n. 304". E' quanto affermato dalla Sezione Lavoro della Corte di Cassazione con la sentenza n. 25859 del 21 dicembre 2010, accogliendo il ricorso di una donna avverso la decisione della Corte di Appello che aveva riconosciuto l'inesistenza di un rapporto di lavoro subordinato - in riferimento alle prestazioni domestiche offerte dalla donna presso una famiglia - sulla base che in realtà il rapporto sorto era esclusivamente "in chiave umanitaria". I Giudici di legittimità precisano nella sentenza che le argomentazioni svolte dai giudici di appello non sono ispirate a corretti criteri giuridici dato che, non essendo nel caso di specie in contestazione il fatto dell'espletamento di prestazioni oggettivamente configurabili come tipiche del lavoro domestico, la sussistenza del rapporto di lavoro subordinato avrebbe potuto essere esclusa qualora fossero emersi i presupposti per la configurabilità di un rapporto c.d. alla pari (delineati dalla L. 304/1973), che però non si rinvengono nella decisione impugnata.
(Fonte: Studio Cataldi - Data: 22/12/2010 13.51.00 - Autore: L.S.)

martedì 14 dicembre 2010

Governo: Crisi Pilotata Per Ingresso Udc? Per Premier Non e' Piu' Tabu'

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Crisi pilotata per favorire l'ingresso dell'Udc in una nuova squadra di governo? Adesso, per il Cavaliere, non e' piu' un tabu'. Incassato il doppio voto di fiducia (molto piu' pesante, politicamente, quello di Montecitorio), Silvio Berlusconi apre uno spiraglio alla possibilita'. Certo, ''dovremo valutare'' l'ipotesi, magari d'intesa con gli alleati (chiaro il riferimento alla Lega Nord, da sempre restia ad un ritorno di fiamma con gli uomini di Pier Ferdinando Casini, anche se oggi il Senatur ha fatto cadere il suo ''veto''), ma e' comunque la prima volta che il presidente del Consiglio ''non esclude a priori'' che si possa giungere a quella soluzione, evitando cosi' anche i rischi di un ritorno anticipato alle urne. Cosi', incalzato piu' volte da Bruno Vespa, durante la presentazione alla stampa del suo ultimo libro, 'Il cuore e la spada', Berlusconi sembra aver accelerato sulla trattativa con i centristi, rimasti piuttosto freddini, pero', per il momento. Ma ci sara' tempo per capire quanto sia davvero concreta l'ipotesi 'scippata' al premier da Vespa, visto che l'eventuale intesa difficilmente potrebbe concretizzarsi a breve. Per adesso, tra l'altro, l'apertura diretta del premier a dimissioni e reincarico garantito (di questo si parla), si scontra con il 'niet' di Casini. ''Per dar vita ad un governo di responsabilita' piu' ampio abbiamo chiesto a Berlusconi di dimettersi prima o dopo il voto alla Camera. Ha ritenuto di non ascoltare il nostro consiglio. Peraltro - aggiunge il leader dell'Udc - ha ottenuto la fiducia che voleva per tre voti e ora ha solo il dovere di governare''. ''Se non sara' in grado di farlo - prosegue Casini - si e' lasciata aperta solo una strada: costringere irresponsabilmente il Paese alle elezioni. Sia chiaro che in quel caso siamo pronti a presentare agli italiani una proposta di governo alternativa al Pdl e al Pd''. Insomma, si parte da posizioni distanti. Ma non e' detto che, convinto di poter dare cosi' il colpo di grazia a Gianfranco Fini, il Cavaliere non riesca a toccare le corde giuste, durante la pausa natalizia, per chiudere la partita. E portare a casa l'agognata unita' dei moderati. (ASCA)

Berlusconi sopravvive a sfiducia per tre voti

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Silvio Berlusconi ha superato la mozione di sfiducia presentata dalle opposioni alla Camera per tre voti dopo una drammatica seduta parlamentare in cui si è sfiorata la rissa tra esponenti del Pdl e i ribelli del Fli.

Il risultato segna la vittoria del premier nel braccio di ferro con il presidente della Camera ed ex alleato Gianfranco Fini ma sembra troppo esiguo per consentire al governo di affrontare le riforme di cui l'Italia ha bisogno.

Nel pomeriggio Berlusconi ha incontrato il capo dello Stato Giorgio Napolitano e ha mostrato ottimismo sulla possibilità di allargare la maggioranza all'Udc e anche agli ex popolari del Partito democratico che "vogliano uscire dall'angolo".

"Credo che ci sia la possibilità di allargare consistentemente la maggioranza", ha detto il premier che ha però escluso qualunque dialogo con il partito di Fini.

A Bruno Vespa che sintetizzava dicendo che il premier è favorevole ad un allargamento della sua maggioranza ai centristi anche attraverso una "crisi pilotata", il Cavaliere ha detto: "La sua sintesi è corretta".

Berlusconi ha anche detto di ritenere "personalmente" non desiderabili le elezioni in un momento in cui l'Italia sta uscendo da una crisi economica senza precedenti.

Tuttavia, "se dovesse essere impossibile governare anche io con entusiasmo mi introdurrei in una campagna elettorale e vinceremmo sia alla Camera sia al Senato".

Al voto di Montecitorio hanno partecipato 627 deputati su 630, i voti contro la sfiducia sono stati 314, quelli a favore 311, due gli astenuti.

In precedenza il governo aveva ottenuto la fiducia del Senato con 162 voti a favore su 308 votanti e 315 senatori eletti (quelli a vita sono 6 ma non hanno partecipato al voto).

Le votazioni si sono tenute mentre Roma era blindata per la manifestazione degli studenti contro la riforma dell'Università del ministro Mariastella Gelmini.

Gruppi di studenti, insieme a lavoratori, precari e altri manifestanti, hanno lanciato petardi e vernice, urlando slogan contro il governo. Ma l'imponente spiegamento di forze dell'ordine ha impedito loro di avvicinarsi a Camera e Senato.

MERCATI POCO TURBATI

I mercati non hanno segnalato reazioni particolari.

"Il mercato guarda ai macro-trend, come la crisi del debito della zona euro, e tende, per il momento, a lasciare in secondo piano i fattori locali", ha detto Luca Cazzulani, strategist di Unicredit.

Per Ken Wattret di Bnp Paribas, tuttavia, "il governo è indebolito. Con un margine tanto sottile alla Camera il potere di legiferare ne risentirà e potremmo a breve ritrovarci in una situazione simile a oggi".

Futuro e libertà ha perso oggi i tre deputati Catia Polidori, Maria Grazia Siliquini e Giampiero Catone che hanno votato con Pdl e Lega. Un altro deputato finiano, Silvano Moffa non ha votato.

Sbandierando il tricolore, i deputati del Pdl hanno chiesto le dimissioni di Fini. L'ex leader di Alleanza Nazionale ha prima invitato a "mettere via" le bandiere e poi ha diffuso un comunicato in cui parla di una sconfitta numerica.

"La vittoria numerica di Berlusconi è evidente quanto la nostra sconfitta [...]. Che Berlusconi non possa dire di aver vinto anche in termini politici sarà chiaro in poche settimane", ha detto Fini nella nota.

"Ho parlato con Berlusconi, aveva una soddisfazione contenuta", ha detto il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto.

"Il risultato è positivo ma siamo perfettamente consapevoli che si apre una fase diversa, nuova e impegnativa [...] il governo si deve misurare con i problemi della società italiana e si deve confrontare con l'Udc".

Durante le procedure di voto Berlusconi è stato notato tra i banchi dei centristi in atteggiamenti affettuosi. Ieri il premier aveva offerto all'Udc un allargamento della maggioranza ma Pier Ferdinando Casini aveva chiesto prima le sue dimissioni.

L'ipotesi di un ingresso dell'Udc nel governo sembra però invisa alla Lega Nord, ad oggi il più fedele alleato di Berlusconi. Lo stesso Casini in serata ha ricordato che Berlusconi non ha scoltato il "consiglio" di dimettersi e che ora non gli resta che governare o di andare al voto.

Il Carroccio ha detto più volte che con pochi voti di maggioranza non si governa e ha invocato le elezioni anticipate.

"Faremo il punto alla ripresa [dopo le festività] per vedere se ci sono le condizioni per andare avanti", ha detto oggi a caldo il ministro dell'Interno leghista Roberto Maroni.

Nessun dubbio sulla volontà di Berlusconi di andare a elezioni anticipate da parte del leader del Pd Pier Luigi Bersani.

"Lei sta inseguendo una instabilità pilotata per andare alle elezioni e cercare la rivincita alla sua sconfitta politica", ha detto Bersani rivolto al premier in sede di dichiarazioni di voto.

Subito dopo il voto a favore del governo il titolo Mediaset è balzato a Piazza Affari per chiudere in rialzo del 3,29% in un mercato positivo per i buoni dati macro Usa che non ha mostrato reazioni particolari alla notizie in arrivo dal Parlamento.

Sostanzialmente nulla la reazione dei titoli di Stato italiani. La forchetta di rendimento tra il decennale Btp marzo 2021 e l'equivalente Bund era era indicato sulla piattaforma TradeWeb a 165 punti base, un tick al di sotto dei livelli immediatamente precedenti al verdetto di Montecitorio. In serata era disceso a 160.

- hanno contribuito Stefano Bernabei, Paolo Biondi, Giuseppe Fonte, Roberto Landucci, Francesca Piscioneri, Gavin Jones da Roma, Valentina Za, Gabriella Bruschi, Alessia Pe, Valentina Rusconi da Milano. Fonte (www.reuters.it )

lunedì 13 dicembre 2010

Conciliazioni presso la Direzione Provinciale del Lavoro. Prime istruzioni nella fase transitoria

Con il cd. Collegato Lavoro, in vigore dal 24 novembre 2010, il tentativo obbligatorio di conciliazione presso le D.P.L., introdotto dal D.Lgs. n. 80/1998 torna ad essere facoltativo.La procedura per attivare il tentativo di conciliazione dinanzi alla Commissione provinciale di conciliazione viene profondamente modificata. La richiesta di conciliazione debitamente compilata deve essere sottoscritta da chi la propone (lavoratore, datore di lavoro o committente) in originale, e consegnata alla DPL esclusivamente o a mano o con raccomandata A/R o a mezzo e-mail certificata. Con le stesse modalità copia della richiesta di conciliazione deve essere consegnata alla controparte. La richiesta, peraltro, può essere presentata alla DPL congiuntamente (lavoratore e datore di lavoro o committente specie quando è stata già raggiunta l’intesa), sempre con le stesse modalità (a mano, con raccomandata A/R o a mezzo e-mail certificata – il fax è escluso per espressa volontà del legislatore). La richiesta di conciliazione, ai sensi dell’art. 410, comma 6, c.p.c., deve contenere:le generalità di entrambe le parti; l’indicazione del luogo della conciliazione (quello dove è sorto il rapporto, quello dove ha sede l’azienda o la sua dipendenza cui è addetto il lavoratore, quello dove il lavoratore prestava la sua opera alla fine del rapporto);- l’indicazione del luogo dove devono essere fatte le comunicazioni; l’esposizione dei fatti e delle ragioni che li sostengono. Per quanto concerne la rappresentanza, del ricorrente e del convenuto, la delega a conciliare e transigere deve essere rilasciata davanti ad un notaio o ad un funzionario della Direzione provinciale del lavoro con piena validità. Non è ammessa, dunque, l’autentica rilasciata dall’addetto del Comune o dall’Avvocato che rappresenta e assiste il proprio cliente. La richiesta di conciliazione interrompe il decorso della prescrizione e sospende il decorso di ogni termine di decadenza per la durata del tentativo di conciliazione e per i 20 giorni successivi alla sua conclusione. A seguito della richiesta di conciliazione regolarmente inviata o presentata (a partire dal 24 novembre 2010) si attiva la seguente procedura : entro 20 giorni dalla richiesta la controparte può depositare eventuale memoria contenente le rispettive controdeduzioni; entro 10 giorni dal deposito della memoria di controparte i funzionari addetti della Direzione provinciale devono procedere a convocare le parti per la loro comparizione dinanzi alla Commissione o sottocommissione; entro 30 giorni dalla convocazione delle parti deve svolgersi il tentativo di conciliazione dinanzi alla Commissione o sottocommissione (art. 410, comma 7, c.p.c.)....

Dr.ssa Silvana Toriello

Articolo tratto interamente da LaPrevidenza.it, 13/12/2010

Link ai relativi Documenti:


conciliazioni_dpl_toriello.html


9794circolare3428_11[1].pdf

Yara, ancora ricerche. Il punto della situazione secondo gli investigatori.

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Piste esaminate e abbandonate, perché nulla continua a essere escluso, ma le indagini di carabinieri e polizia continuano a tornare sul palazzetto dello sport di Brembate sopra da cui Yara Gambirasio è scomparsa ormai da 17 giorni. Mentre sono proseguiti per tutta la giornata gli incontri tra gli investigatori e il pm Letizia Ruggeri per fare il punto sugli accertamenti svolti e individuare la direzione in cui farne altri. Tramonta, mano a mano, l'ipotesi della una ritorsione nei confronti della famiglia della tredicenne promessa della ginnastica, perché gli investigatori hanno chiesto informazioni ai militari del Gico della Guardia di Finanza che si occuparono dell'inchiesta che portò all'arresto di due imprenditori edili bergamaschi in un'inchiesta per traffico di droga e riciclaggio. Persone che, per il fatto di lavorare nell'edilizia, sembravano poter aver avuto rapporti con il padre di Yara, Fulvio, che, essendo geometra, ha lavorato con svariate ditte: nessuno riscontro, quindi, alla pista di una ritorsione della criminalità organizzata.
La pista del satanismo è durata lo spazio di poche ore, nei giorni iniziali, per essere altrettanto esclusa. Gli investigatori si limitarono a verificare se la data di scomparsa di Yara coincidesse in qualche modo con qualche episodio di delitti a sfondo satanico. Si prosegue dunque con le indagini tecniche: l'analisi delle migliaia di telefonate che, il 26 novembre scorso, giorno della scomparsa di Yara, si sono agganciate alle celle di due paesi vicini a Brembate; le immagini delle telecamere lungo l'intera rete autostradale lombarda e non solo, mente i carabinieri sono stati al confine con la Svizzera per acquisire le immagini delle telecamere della dogana Como-Brogeda, al confine con la Svizzera, per individuare veicoli sospetti che possano esser transitati verso la Confederazione elvetica.
Operazione che, però, è stata fatta anche sulla rete autostradale del Nord Italia. Già analizzate quelle dei satelliti che non hanno dato esito. Nei giorni scorsi è anche stato isolato il Dna della ragazza per compararlo con eventuali reperti che possano essere utili. Le ricerche della ragazza si sono concentrate oggi senza esito in Val Brembana, a Ubiale Clanezzo (Bergamo), dove i volontari hanno setacciato la zona boschiva nei pressi del fiume Brembo. Altre squadre di militari e volontari si sono indirizzate invece nelle campagne alla periferia di Curno, non lontano dal Comune di Ponte San Pietro. Zone che finora non erano ancora state controllate e aree che nelle scorse ore sono state oggetto di segnalazioni da parte dei cittadini.
Indagini che non escludono nulla e che hanno preso in considerazione tutte le ipotesi. Anche il suicidio, avvenuto però giorni prima della scomparsa di Yara di un carabiniere di una stazione del Bergamasco, risultato solo omonimo della ragazza scomparsa. (Fonte Ansa.it)

Lecce: sospeso direttore sanitario ospedale Galatina dopo circolare su cocaina

Giuseppe De Maria, il direttore sanitario dell'ospedale 'Santa Maria Caterina Novella' di Galatina, che nei giorni scorsi ha scritto una circolare interna agli operatori sanitari del presidio pregandoli di astenersi dall'assunzione di cocaina durante le ore di servizio, e' stato sospeso dalla direzione generale della Asl di Lecce. Le funzioni sono state assunte ad interim dal direttore sanitario della stessa Asl del capoluogo. Nei giorni scorsi la circolare era stata inviata dalla direzione generale della Asl alla Procura della Repubblica di Lecce. Fonte: (Adnkronos)

venerdì 3 dicembre 2010

Separazione e casa coniugale

Corte di Cassazione Sez. I, Sentenza 4.11.2010, n. 22500 - Dr.ssa Mariagabriella Corbi)

Dopo diverse diatribe giudiziarie - dovute alla mancata esecuzione da parte della ex degli accordi presi in sede di separazione riguardante l’assegnazione dell’immobile alla moglie quale abitazione coniugale con l’obbligo, nei confronti del marito, di pagare per intero il mutuo gravante sull’immobile e le spese ordinarie di condominio – il caso è approdato in Cassazione (Sentenza n. 22500/2010).

In effetti la casa era stata concordemente lasciata in conduzione alla moglie e “si deduce che in detto verbale la casa coniugale, per volontà delle parti, era stata assegnata alla “moglie e figli conviventi”, che all’epoca erano già maggiorenni, dovendosi intendere pertanto che i coniugi avevano inteso creare un autonomo diritto di abitazione in favore dei figli. A tale interpretazione, secondo il ricorrente, condurrebbe anche la clausola del verbale di separazione secondo la quale “le parti concordano di porre in vendita l’immobile secondo le modalità e i tempi stabiliti nella separata scrittura dagli stessi sottoscritta in data odierna”. Scrittura con la quale era stato stabilito: “il sig. G. G. conferisce alla sig.ra P. G. procura irrevocabile a trattare la vendita del su detto immobile a un prezzo non inferiore a lire 500.000.000 e comunque per il suo attuale valore di mercato, libera al rogito. La presente procura ha validità dalla data odierna sino al (…) e potrà essere eventualmente rinnovata con accordo di entrambe le parti (…)”. E nello stesso verbale si conveniva che la stessa avrebbe pagato per intero il mutuo gravante sull’immobile e le spese ordinarie di condominio. Venendo meno a quanto stabilito dagli accordi l’ex marito si è fatto carico delle rate e delle relative spese condominiali. Dal procedimento è emerso che lo stesso aveva omesso di pagare l’assegno di mantenimento pertanto nella stessa sede si addiveniva ad una compensazione tra crediti e debiti.

Dr.ssa Mariagabriella Corbi

LaPrevidenza.it, 03/12/2010 (http://www.laprevidenza.it/news/cassazione-civile/separazione-e-casa-coniugale/5072)