Piste esaminate e abbandonate, perché nulla continua a essere escluso, ma le indagini di carabinieri e polizia continuano a tornare sul palazzetto dello sport di Brembate sopra da cui Yara Gambirasio è scomparsa ormai da 17 giorni. Mentre sono proseguiti per tutta la giornata gli incontri tra gli investigatori e il pm Letizia Ruggeri per fare il punto sugli accertamenti svolti e individuare la direzione in cui farne altri. Tramonta, mano a mano, l'ipotesi della una ritorsione nei confronti della famiglia della tredicenne promessa della ginnastica, perché gli investigatori hanno chiesto informazioni ai militari del Gico della Guardia di Finanza che si occuparono dell'inchiesta che portò all'arresto di due imprenditori edili bergamaschi in un'inchiesta per traffico di droga e riciclaggio. Persone che, per il fatto di lavorare nell'edilizia, sembravano poter aver avuto rapporti con il padre di Yara, Fulvio, che, essendo geometra, ha lavorato con svariate ditte: nessuno riscontro, quindi, alla pista di una ritorsione della criminalità organizzata.
La pista del satanismo è durata lo spazio di poche ore, nei giorni iniziali, per essere altrettanto esclusa. Gli investigatori si limitarono a verificare se la data di scomparsa di Yara coincidesse in qualche modo con qualche episodio di delitti a sfondo satanico. Si prosegue dunque con le indagini tecniche: l'analisi delle migliaia di telefonate che, il 26 novembre scorso, giorno della scomparsa di Yara, si sono agganciate alle celle di due paesi vicini a Brembate; le immagini delle telecamere lungo l'intera rete autostradale lombarda e non solo, mente i carabinieri sono stati al confine con la Svizzera per acquisire le immagini delle telecamere della dogana Como-Brogeda, al confine con la Svizzera, per individuare veicoli sospetti che possano esser transitati verso la Confederazione elvetica.
Operazione che, però, è stata fatta anche sulla rete autostradale del Nord Italia. Già analizzate quelle dei satelliti che non hanno dato esito. Nei giorni scorsi è anche stato isolato il Dna della ragazza per compararlo con eventuali reperti che possano essere utili. Le ricerche della ragazza si sono concentrate oggi senza esito in Val Brembana, a Ubiale Clanezzo (Bergamo), dove i volontari hanno setacciato la zona boschiva nei pressi del fiume Brembo. Altre squadre di militari e volontari si sono indirizzate invece nelle campagne alla periferia di Curno, non lontano dal Comune di Ponte San Pietro. Zone che finora non erano ancora state controllate e aree che nelle scorse ore sono state oggetto di segnalazioni da parte dei cittadini.
Indagini che non escludono nulla e che hanno preso in considerazione tutte le ipotesi. Anche il suicidio, avvenuto però giorni prima della scomparsa di Yara di un carabiniere di una stazione del Bergamasco, risultato solo omonimo della ragazza scomparsa. (Fonte Ansa.it)
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