Proteste dei consumatori per l’impossibilità di vedere i canali criptati della Rai e degli altri operatori nazionali
La Rai rischia di non essere più servizio universale
Adiconsum chiede a Calabrò di ripristinare la situazione antecedente al 31 luglio scorso e di convocare con urgenza il tavolo con le associazioni consumatori
Adiconsum in una lettera al presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, sollecita un intervento dell’Autorità per rispondere ai numerosi reclami dei consumatori impossibilitati a vedere i canali televisivi della Rai e degli altri operatori nazionali.
Il problema è esploso con l’uscita della Rai dalla piattaforma Sky. Numerosissime erano, infatti, le famiglie che potevano seguire tutti i programmi Rai, anche quelli criptati, attraverso la piattaforma di Sky.
Oggi queste famiglie che hanno pagato un canone alla Rai e un abbonamento a Sky si vedono costrette a spendere ulteriori 100 euro per un nuovo decoder che ancora non è in commercio.
Ma a Calabrò Adiconsum pone un secondo problema ancora più grave.
Una delibera della stessa Autorità garantiva ai cittadini la visione con un solo decoder di tutti i canali in chiaro e criptati (216/00/Cons). Resta incomprensibile perché questa direttiva sia disattesa, o meglio, venga applicata solo per la piattaforma terrestre, ma non per quella satellitare.
La direttiva sullo switch-off rende il problema ancora più grave, poiché l’alternativa di vedere le trasmissioni sul tradizionale analogico non sarà più possibile.
Per Adiconsum il consumatore deve continuare a poter vedere tutti i canali televisivi con il decoder già in possesso senza essere costretto a comprare nuovi decoder e ciò è possibile se l’Autorità attua la sua stessa delibera.
Oscurare i programmi del servizio pubblico significa venir meno al vincolo del servizio universale.
Pertanto Adiconsum nella lettera inviata a Calabrò chiede il ripristino della situazione antecedente al 31 luglio u.s., prima cioè dell’inizio delle trasmissioni della nuova piattaforma TivùSat e la convocazione del tavolo con le associazioni consumatori.
Fonte: Adiconsum - ufficio stampa
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